Messaggioda poeta » 04/04/2015, 22:20
Il trillo della sveglia vecchia maniera urla piĂą di un cicalino! Nel cortile Andrea salta sulla sella della sua vecchia PX, sĂ che partirĂ come al solito alla terza pedivellata e sĂ che la portinaia lo rimprovererĂ per il rumore, certo lo sĂ e sĂ anche che spingerla fuori dal cortile seppur educato gli ruberebbe minuti preziosi per il suo cronico ritardo! I posti migliori sono in prima fila, il prof ci tiene e lui vuole farsi notare, l'assidua presenza conta ben 5 punti in esame, domani si farĂ perdonare, domani non oggi, quando da dottore dispenserĂ cure e consigli in quel condominio che in fin dei conti tifa per lui....
Più tarda è la sveglia per Daniele, che di lezioni ed esami ne ha avuti davvero troppi, laureato in cerca di lavoro, ha capito da sè che il lavoro in Italia non è affatto vero che manchi, anzi ce ne è troppo! In vero ciò che manca è la retribuzione, apprendistato, prove e sfruttamento sono all'ordine del giorno nell'ordine degli avvocati, un giorno avrà però i soldi per rifare finalmente il motore alla sua senza frecce, e forse anche quelli per una verniciata, cercando di non ritardare la pigione, sacrifica al peggior olio per miscela gli ultimi 5 euro, ma in sella dimentica tutto, e sà che per quanto ogni marcia salti, per quanto slitti la frizione, che arriverà proprio in sella a quella stessa vespa un giorno sotto ad uno studio tutto suo.
Invece la vespa di Guido non cammina, almeno non ora, dopo aver trasportato portato e sopportato ben due generazioni giace nel box con le ruote sgonfie, comprata troppi anni or sono dal padre, che la cedette al figlio, un figlio lui, sincero e riconoscente, sarĂ per il compleanno certo il piĂą bel regalo riconsegnarla come appena uscita dalla concessionaria, per certo ci si siederĂ sopra come quel primo giorno, sarĂ allora che potrĂ dirgli che diventerĂ nonno, sperando che le troppe emozioni non lo facciano rovinare in terra con la scocca lucente.
Non riluce affatto invece la vespa di Giorgio, quella vecchia vespa senza gloria, vecchia quando la prese ed ora consunta, ma l'acqua e il gelo non la fermano, un pò come lui segue il suo destino, un destino che ha le ruote lise ed i cavi scollegati, un destino da sola luce di posizione, pregando che nessuno mai gli controlli l'assicurazione attraversa il mondo precario di un lavoro saltuario, ma ringrazia la sua vespa che lo porterà anche domani, un domani che certo non sarà , e non potrà mai essere peggio dell'oggi, ahimè, sospira e si consola al sol pensiero che nulla sarebbe peggio del rimanere a piedi, quindi sale in sella con il coraggio di chi nonostante la sconfitta, si arma e riparte.
In sella invece non sale da tempo Paolo, che i mali della vita sono varii, alcuni minano l'anima, altri il fisico, altri ti sgretolano come un castello di sabbia e oltre la volontà mancano anche le forze, eppure si trascina fin a quel garage, e seppur il peso è gracile con un poco di slancio la pedivella scende, la sua vespa lo saluta con gran fragore di motore, dandogli la misura della sua salute, si sente un leone oggi ed azzarda un giro, in sella tutto svanisce... " forse il paradiso non è altro che un lungo raduno, forse le nuvole non son altro che un eccesso di olio che affumica l'olimpo!" Sorride beffardo tra se e sè, sorride in vero alla morte con il coraggio chi sà vivere.
Ma in sella non si lenisce solo ogni affanno, ed al 400-esimo chilometro in vero Alessandro un poco impreca, ragionevolmente la trasferta, l'iscrizione, la messa a punto e tutto questo sbattimento giustificano tanta passione, ma il sedere duole ed un poco anche la schiena, in sella ha raggiunto tanti traguardi, ed il prox è solo poco più lontano sulla strada della gloria di chi partecipa e magari anche vince! Serve una buona sella, una buona vespa , una buona schiena, ma sopratutto serve passione, e la sua ha consumato quella sella e riempito scaffali di trofei sociali, non potremmo chiedere di più a chi darà più di quel che è lecito.
E poi... poi quel tal Vespino, di cui in vero ignoro il nome, nel tempo crebbe, e con lui crebbe la sua vespa, o meglio il suo rottame che come per magia e miglior favola divenne un giorno un destriero scalpitante da ronzino traballante! Mai mancai di rispondere alle sue domande, che nel mondo di oggi è raro trovare dedizione per le cose di ieri, sinceramente preoccupato per la solita perdita dal selettore, divenne uomo comprendendo che solo una vespa solida ed affidabile lo avrebbe portato.... fino in cima al paese!!! Sò che sembra nulla così detto, ma spingetela voi per tre anni una vespa che dopo 100 metri si pianta!!! Fu quella vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza....
Ed ancora in sella un vero mito, nonostante l'età che avanza, nonostante un anca ben nascosta ma un poco traballante, Il DUCA, in nome e fatto ancora corre tra le dune di quei deserti un tempo Impero di questa Italia, allora come ora su una vespa, sempre small, sotto al suo studio la vedo parcheggiata, al circolo del tennis e ovunque una buona giornata di sole lo porti, il figlio fedele ed affezionato segue sempre un poco preoccupato sul suo scooter, ma il DUCA gli regalò una PX che ritenne + degna di quel frullatore per la sua discendenza, il figlio che sempre segue con apprensione e seppur modificato sempre lo perde nel traffico dell'urbe, che l'esperienza e la giovinezza di una small in mano al vespista "giusto" son duri da superare nonostante l'evoluzione dei catalizzatori, il DUCA in famiglia coinvolge davvero tutti ed eccolo che con il fare più naturale del mondo carica in sella la moglie fino al supermercato su una splendida GT, confesserà che niente è meglio di una small ma che la GT sopporta meglio il peso dei loro anni, ma in sella è un ragazzino di quindici anni e dimentica sia età che lignaggio, da buon italiano cresciuto ai bordi del sahara ci trascina nel turbine del vespismo con ricordi aneddoti e nuovi progetti... inchino dovuto al re delle small, per meriti e simpatia.
Al fine, il peggiore di tutti noi, colui che nemmeno sà guidarla una vespa! Ci sale senza un vero perchè, e senza un vero perchè si cimenta con il cambio manuale, lottando in cerca della prima e del freno posteriore, potrei scommettere sul fatto che non fu certo amore a prima vista, ma piuttosto una sfida raccolta e forse mai veramente vinta! al dunque se gli domandi perchè al fine si ostini ancora con quella vecchia vespa, semplice e genuino ti risponderà ... ha una comoda sella!
Ognuno ha la sua storia, eppure per quanto varie ogni storia si accomuna ed ogni vespista si eguaglia, che la vespa non è solo un pezzo della storia, ma piuttosto la storia, lanostra storia, un modo come un altro per andare nel futuro, dunque in sella, ognuno a suo modo arriverà ....
ci si vede al solito caffè.